Jannis Kounellis

Jannis Kounellis è uno degli artisti più rappresentativi dell'Arte Povera, noto per le sue installazioni e performance che esplorano il rapporto tra materia, spazio e storia. Il suo approccio radicale e la sua capacità di trasformare oggetti quotidiani in simboli potenti hanno segnato in modo indelebile l’arte contemporanea.

Nel 2001, per la VI edizione di Arte all'Arte, Kounellis ha realizzato un’opera per Montalcino, un intervento che è stato successivamente trasformato in un'opera permanente, creando un legame duraturo tra l'arte e il territorio.

Nel 2015, l'artista ha partecipato alla seconda edizione del progetto ArtexVino = Acqua, realizzando l’etichetta del vino Tenuta San Guido, Guidalberto I.G.T. Toscana.

Jannis Kounellis è nato al Pireo nel 1936 e nel 1956 si trasferisce a Roma dove vive tuttora. E’ dalla fine degli Anni Cinquanta una figura chiave della scena artistica romana, dell’antica città imperiale mediterranea, di una delle città italiane tempio e culla della grande arte europea. Si impone fin dalle sue prime opere pittoriche che segnano una cesura fondamentale nella tradizione della pittura superando l’impasse creatasi fra figurazione, astrazione e materia e virando verso l’evidenza del segno. Nella seconda metà degli Anni Sessanta attua quella che si suol chiamare l’uscita dal quadro avvalendosi per la composizione delle sue opere sia di piante e animali (dal pappagallo ai cavalli) sia di materiali ‘poveri’ ( dalla lana grezza al carbone ). In virtù di questa scelta radicale, e a suo modo rivoluzionaria, è fra gli artisti italiani che danno luogo al movimento dell’Arte Povera, la più importante esperienza di gruppo prodotta dall’arte italiana del Novecento dopo il Futurismo. Su questa linea si svolge la sua evoluzione negli Anni Settanta nel corso dei quali la sua ricerca di un linguaggio alto e universale si manifesta nell’individuazione di potenti fonti di energia quali il corpo, il fuoco, la musica, il recupero del passato mitico e storico delle sue origini greche e mediterranee.

Nei due decenni successivi si assiste ad una continua espansione che investe sia lo spazio che il concetto stesso di opera, che da questo momento in poi non si limita più allo spazio immediatamente limitrofo ma lo supera in una volontà titanica di totalità: si dissolve il parergon, quel che intorno all’opera opera non è,  e l’opera diventa il nucleo prpulsore di un’illimitata espansione. Kounellis ha tenuto mostre personali nei più importanti musei del mondo , dal Boymans- van Beuningen di Rotterdam allo Stadtisches Museum Abteiberg di Monchengladbach, dal Museum Folkwang di Essen all’ARC di Parigi, dallo Stedelijk Van Abbemusem di Eindhoven al Museum Haus Esters di Krefeld, dal capc di Bordeaux al Museum of Contemporary Art di Chicago, dal Castello di Rivoli al Museo di Capodimonte a Napoli, dal HaagsGemeentemuseum dell’Aia alla Kestner-Gesellschaft di Hannover, dalla Tetrjakov di Mosca alla Kunsthalle di Amburgo, dal Reina Sofia di Madrid al Museo Pecci di Prato. Ha partecipato varie volte alle biennali di Parigi e Venezia e alla Documenta di Kassel, nonché grandi mostre quali Arte povera+azioni povere ad Amalfi, Op Losse Schroeven a Amsterdam, When Attitudes Become Form a Berna, Amore mio a Montepulciano,Contemporanea a Roma, Identité italienne a Parigi, Zeitgeist a Berlino, Skulptur im 20. Jahrhundert a Basilea, Terrae Motus a Ercolano, Chambres d’amis a Gand, Wounds a Stoccolma.