L’arco di Pierre, Per Barclay, 2004
Nato a Oslo nel 1955, ha vissuto in Italia fino al 1994. Oggi vive e lavora a Parigi. Ha esposto nei principali centri internazionali di arte contemporanea con importanti mostre in Italia, tra cui si ricorda le personali alla Galleria Giorgio Persano, 1990, e alla Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento, 2000, e all’estero - P.S.1 di New York nel 1998, e IVAM di Valencia nel 1999. Ha rappresentato la Norvegia alla XLIV Biennale di Venezia (1990) e preso parte alla Biennale di Valencia nel 2001. E’ del 2003 l’opera site specific realizzata per il Palacio de Cristal di Madrid.
La sua ricerca ha inizio con opere concettuali che privilegiano il medium fotografico per poi includere installazioni, e sculture/oggetto, mantenendo come cifra del lavoro una costante riflessione sullo spazio, sia nella costruzione di una tensione formale interna e propria dell’opera sia nella scelta della sua collocazione.
Il lavoro di Per Barclay si situa tra la fotografia, la scultura e l’installazione ed ha l’indiscutibile potere di non lasciare il suo pubblico indifferente. L’osservatore si sente attratto e allo stesso tempo respinto dai lavori di Barclay. Meticoloso, ossessivo, alquanto ermetico, dice di sè : “ Il mio lavoro vuole rappresentare la tensione quotidiana, quella specie di ansia che ognuno di noi può percepire nel contrasto tra bellezza e comfort, tra le ‘grandi possibilità’ proprie del nostro tempo e l’estrema precarietà della nostra situazione”.
Nella chiesa di San Francesco in Montalcino, Per Barclay ha realizzato la sua installazione con un intervento che si snoda lungo tutto lo spazio, occupando l’alto e il basso e chiudendosi infine in una sorta di spirale centrale acquattata sul pavimento. Dunque, mille metri di tubo trasparente si distendono nella chiesa trasportando dentro di sé vino. Nel tubo scorre vino misto a bolle d’aria che ne esaltano il fluire. Un flusso organico che all’interno di una chiesa può assumere anche una valenza religiosa, utilizzando il prodotto grazie al quale Montalcino è rinomato in tutto il mondo.
Vino sacro e profano raccolto alla fine in una botte di rovere posta vicino all’altare. Quasi un fonte battesimale che raccoglie un liquido prezioso sul piano religioso (raccoglie il sangue di Gesù Cristo) ed anche sul piano materiale (in quanto rimanda all’eccellenza di un vino rinomato).
Una sorta di energia corre nello spazio, un formicolio intubato di acqua e vino corre rasoterra, per impennarsi poi davanti al crocifisso e trovare un movimento verticale del tubo verso l’alto. L’ebbrezza del vino rimanda allo stato panico della credenza religiosa, alla condizione creatrice dell’artista e allo stato contemplativo del pubblico.
Credits
PER BARCLAY
L’arco di Pierre, 2004
botte, tubo in gomma, acciaio, vino, tubo 1000 mt, installazione dimensione ambiente
Progetto per Arte all’Arte 9
Chiesa di San Francesco, Prato all’Ospedale, Montalcino
Courtesy Associazione Arte Continua - San Gimignano, Italia